Onorevoli Colleghi! - Il problema dell'inquinamento delle nostre città continua ad essere presente, nonostante il diffondersi di una coscienza dei maggiori problemi ambientali e nonostante i numerosi provvedimenti presi in proposito nell'ultimo decennio da diverse amministrazioni cittadine. Tra questi il più impellente è certamente il problema delle automobili. Negli ultimi anni ad aggravarlo è arrivata anche la crescente circolazione in ambiente urbano degli sport utility vehicles (Suv). Si tratta di grandi autoveicoli fuoristrada che non hanno alcuna ragione di circolare in città: sono infatti inquinanti, ingombranti e con standard di sicurezza molto bassi. Sono, quindi, acquistati solo per una questione di status symbol, poiché soddisfano, evidentemente, il desiderio di apparire dei loro possessori, che non li usano per andare in deserti, su alture di montagna e nemmeno in campagna, ma per normali spostamenti tra casa e lavoro, per la spesa o per accompagnare i bambini a scuola. Tali veicoli sono, tra l'altro, anche molto costosi.
In Italia i Suv rappresentano una porzione di mercato in larga espansione, la loro presenza è infatti passata dal 2,6 per cento delle nuove immatricolazioni del 1998 al 5,5 per cento del 2004 e a circa il 7,3 per cento del 2006. È dunque necessario intervenire affinché il loro pericoloso ingombro non aumenti nelle nostre già ingolfate città, fatte di strade piccole e non lineari, inadatte a sopportare questo tipo di motorizzazione.
Ma vediamo in dettaglio le specifiche caratteristiche dannose di questi autoveicoli, tratte dal rapporto molto dettagliato della Legambiente, che già da qualche anno ha avviato una campagna anti-Suv, mostrando il regresso tecnologico che essi rappresentano. I Suv consumano più del